Distribuzione dell'acqua

La quantità di acqua presente sulla terra ha un valore stimato di circa 1.386 milioni di km³, di cui 1.351 milioni di acqua salata e 35 milioni di acqua dolce, corrispondenti rispettivamente al 97.5% e al 2.5% del totale.

Risorsa idrica (tipologia) Disponibilità (%) Volume d’acqua (Kmᶾ)
Acque oceaniche 97,5 1.351.000.000
Totale acque 100 1.386.000.000
Calotte polari e ghiacciai 69,5 24.400.000
Acque sotterranee 30,1 10.500.000
Acque superficiali 0,4 135.000
Totale acque dolci 100 35.035.000

Per quanto riguarda l’acqua dolce, il 69,5% (24,4 milioni di km³) non è disponibile all’uso immediato, in quanto immagazzinata nei ghiacciai e sottoforma di ghiaccio, neve, e permafrost; il 30,1 % (10,5 milioni di km³) è raccolta nel sottosuolo nelle falde (rinnovabili) e nei giacimenti (non rinnovabili). Solo lo 0,4 % (135.000 km³) è presente in superficie: nei laghi, nell’umidità del suolo, nelle paludi e nelle zone umide, nei fiumi, negli esseri viventi (piante e animali), ed è quindi direttamente disponibile all’uso.
Le piogge annuali garantiscono una quantità procapite di acqua dolce di circa 7000 m³/persona, in teoria più che sufficienti per garantirne le esigenze, ma purtroppo non omogeneamente distribuita nello spazio e nel tempo.
Questa situazione, nel 2000, significava che per una popolazione mondiale stimata in 6 miliardi di persone il 16,3% avesse acqua in sovrabbondanza, il 16,7% in relativa sufficienza, il 34,7% fosse in condizioni di insufficienza, il 24,5% in condizioni di stress, e il 7,8% in condizioni di scarsità, avendo come valore di riferimento del buon accesso all’acqua i 20 litri/persona ad una distanza inferiore al km. Pur ammettendo idealmente invariata la qualità dell’acqua, non tenendo cioè in conto della perdita di qualità dell’acqua per inquinamento, a fronte di un volume complessivo costante delle risorse idriche rinnovabili, l’aumento della popolazione porta inesorabilmente alla diminuzione del valore procapite disponibile.
Un dato significativo per i paesi industrializzati: negli USA la disponibilità idrica rinnovabile, per persona era valutata nel 1955 pari a quasi 15.000 m³/anno, nel 1990 a circa 10.000 m³/anno e per il 2055 è stimata in 7.600 m³/anno, il che significa un valore dimezzato in un secolo.

Anni Popolazione (miliardi) Megalopoli Volume H20 disponibile (mᶾ)
1950 2,5 3 17.000
2000 6,0 21 7.100
2025 8,0 50 5.100

Parallelamente alla diminuzione del valore procapite di acqua dolce rinnovabile disponibile in conseguenza delle dinamiche demografiche di aumento della domanda per esigenze crescenti di usi agricoli, industriali e civili si verifica un aumento complessivo dei consumi. I consumi procapite a livello mondiale erano stimati in 350 m³/persona nel 1900 e in 643 m³/persona nel 2000: in un secolo quindi, a fronte di un dimezzamento della disponibilità, si configura un raddoppio della domanda. L’aumento della popolazione parallelamente alla richiesta di acqua procapite pone molti paesi nella condizione di water stress : annualmente i consumi superano la capacità naturale di rinnovo della risorsa, ossia il valore della precipitazione annua al netto dell’evaporazione a disposizione sotto forma di acqua superficiale e sotterranea. Secondo il database del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, il prelievo idrico annuo per usi civili in paesi emergenti come Cina e India è in costante aumento.

Nazione Consumi (litri/abitante per giorno)
Canada 751
USA 564
Italia 381
Giappone 374
Colombia 343
Argentina 334

Il consumo di acqua infatti, dalla metà degli anni ’80 ad oggi, è quasi raddoppiato in Cina e in India è triplicato. Se si immagina però di estendere il valore del consumo pro capite civile medio italiano alla Cina o all’India, per soddisfare tale richiesta sarebbero necessari volumi dell’ordine dei 150-200 km³, il cui prelievo comporterebbe conflitti con altri usi, in particolare quello agricolo, e danni agli ecosistemi.

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