Consumi idrici domestici

Si considerano consumi domestici unicamente le utenze residenziali vere e proprie, che a livello medio nazionale ammontano a circa il 75% degli usi civili. Molti usi non residenziali però sono assimilabili ai domestici e sono le acque destinate a uffici, scuole, alberghi, ristoranti ecc. che svolgono le stesse funzioni per cui le usiamo nelle abitazioni, ma con differenze importanti in termini di quantità. I consumi d’acqua civili possono variare notevolmente secondo il clima, le condizioni sociali, le abitudini e la tipologia edilizia. Dai dati riportati in tabella sui consumi domestici in alcune città europee, emerge una notevole variabilità tra le città ed inoltre appare chiaramente che non c’è corrispondenza tra consumi idrici e condizioni climatiche, ovvero non è detto che in condizioni climatiche più calde vi siano consumi idrici più elevati. Tra le città con i consumi più bassi vi sono quelle nordeuropee, in particolare quelle storicamente avanzate nella gestione dell’ambiente urbano come Hannover e Heidelberg, ma anche città dai climi caldi, come Barcellona e Saragozza. Nelle città italiane, i consumi domestici si collocano mediamente intorno ai 200 litri/(abitante • giorno), anche se esistono diverse città che hanno consumi inferiori ai 170 litri/(abitante • giorno).

Purtroppo, non esistono studi dettagliati sui consumi domestici in Italia. Ad esempio, i consumi per la lavatrice nelle varie stime oscillano tra il 10 e il 26% del totale, quelli per lo scarico del WC tra il 16 e il 35%, quelli per il bagno e l’igiene personale tra il 28 e il 42% del totale. Ciò è dovuto sicuramente alla mancanza di studi aggiornati, ma anche alla notevole variabilità dei consumi individuali, che dipendono da molti fattori. In figura è riportata una stima dei consumi, elaborata a partire da un’analisi dei dati disponibili. Secondo tale stima, e considerando il consumo medio domestico della città di Bologna di 149 litri/(abitante • giorno), ciascun cittadino utilizza ogni giorno circa 48 litri per l’igiene personale (una doccia, lavaggio mani, denti ecc. ), 45 litri per lo scarico del WC (6-8 scarichi al giorno), 18 litri per la lavatrice, 22 per la cucina e la lavastoviglie, 16 litri tra la pulizia di casa, innaffiamento ed usi esterni. C’è da considerare che il dato sul consumo medio non tiene conto delle perdite in rete, variabili di zona in zona.

Attualmente la maggior parte delle abitazioni sono dotate di un unico sistema di distribuzione idrica, il quale alimenta tutti i dispositivi con acqua potabile. La maggior parte dei consumi idrici però, come si è visto, riguarda usi per cui non sarebbe necessaria acqua potabile, basterebbe infatti un’acqua chiarificata, inodore, ma non necessariamente potabile. Gli usi che richiedono acqua potabile potrebbero essere limitati a lavatrice e igiene personale (32%), cucina alimentare (12%), lavastoviglie (3%), quindi meno della metà dei consumi domestici attuali. Si riporta un breve elenco dei consumi derivanti dalle azioni quotidiane:

Utilizzo Consumo di acqua(Litri)
Bagno in vasca standard 120 ÷ 160
5 minuti in doccia 35 ÷ 50
3 minuti in doccia 35 ÷ 50
Scarico del WC 3 ÷ 16
Lavarsi le mani 1 ÷ 1,5
Lavarsi i denti lasciando scorrere l’acqua 5 ÷ 10
Bere e cucinare 6 a persona
Lavaggio piatti a mano 20
Carico lavastoviglie vecchia 40 ÷ 50
Lavastoviglie Classe A 25 ÷ 35
Lavastoviglie Classe A+ 15 ÷ 25
Lavastoviglie Classe A++ 10 ÷ 15
Lavastoviglie Classe A+++ 5 ÷ 10
Carico lavatrice vecchia 100
Carico lavatrice Classe A 90
Carico lavatrice Classe A+ 80
Carico lavatrice Classe A++ 70
Carico lavatrice Classe A+++ 60
Lavaggio auto 800
Rubinetto con perdita 5 / giorno

Al consumo idrico derivante dalle azioni quotidiane si deve aggiungere quello necessario per la preparazione dei beni di consumo.
Ad esempio, per produrre un litro di birra servono 15 litri d’acqua, per un kg di carta fino a 100 litri di acqua e per un kg di plastica fino a 500 litri.

Ai consumi si devono poi aggiungere le perdite derivanti da comportamenti inconsapevoli: da un rubinetto che gocciola al ritmo di 90 gocce al minuto fuoriescono circa 4.000 litri di acqua l’anno; un foro di un millimetro in una tubatura provoca, in un giorno, una perdita di 2.400 litri di acqua potabile; uno sciacquone che perde acqua nel water (anche in maniera impercettibile), può scaricare in un giorno oltre 2.000 litri di acqua.

Le recenti emergenze di siccità che hanno interessato il territorio nazionale, e il frequente protrarsi di condizioni climatiche avverse che aggravano la situazione sul territorio nazionale, richiamano sempre più l’attenzione su come l’acqua venga impiegata nelle quotidiane e ben radicate abitudini domestiche, dentro e fuori casa.

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